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Documentazione


Il laboratorio investe costantemente dotandosi di nuove tecnologie per la documentazione fotografica scientifica quali focus stacking, reflectance trasformation imaging (RTI) e fotogrammetria.

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Focus stacking sull’ornamento in bronzo proveniente dal sito La Fosse Cotheret, Roissy. Conservato presso il Musée d’Archéologie nationale (Francia). Committente: CNRS UMR 8546 AOrOc, Thierry Lejars.

Focus Stacking

Nella documentazione macrofotografica dei reperti archeologici, riuscire a ottenere una profondità di campo abbastanza ampia da rendere nitido tutto l’oggetto è una vera impresa. Il Focus Stacking è una tecnica fotografica digitale che prevede l'esecuzione di una serie di scatti in sequenza della stessa inquadratura, ognuno su un piano di messa a fuoco diverso, allo scopo di ottenere un'immagine finale con una profondità di campo maggiore di quella ottenibile con le tecniche tradizionali.

 

Documentazione RTI di una parte di un specchio etrusco in bronzo proveniente dallo scavo di Monterenzio Vecchio (Italia). Conservato presso il Museo L. Fantini di Monterenzio (BO). Committente: CNRS UMR 8546 AOrOc, Thierry Lejars.

Documentazione RTI (Reflectance Transformation Imaging)

Questo metodo fotografico computazionale cattura la forma e il colore della superficie di un oggetto e consente la sua ri-illuminazione interattiva da qualsiasi direzione. Tale alternanza di luce e ombre rivela i più fini dettagli della superficie tridimensionale dell’oggetto fotografato, restituendo informazioni non sempre visibili sotto diretto esame empirico dell’oggetto fisico (particolari decorativi, tracce di fabbricazione e di utilizzo, dettagli epigrafici,...).

 


Fotogrammetria di resti di un cranio di cavallo con bardatura proveniente dalla tomba aristocratica gallica di Warcq (Francia). Committente: INRAP.

Fotogrammetria

La fotogrammetria è una tecnica sempre più utilizzata in archeologia in tutte le fasi dell'analisi. Permette di riprodurre in modo estremamente fine la superficie 3D di un singolo oggetto o di un insieme di reperti ancora in connessione. Nell'ambito degli studi sui manufatti scoperti durante scavi archeologici, la loro modellazione 3D consente la registrazione e la conservazione delle informazioni, la costituzione di archivi intercambiabili e consultabili digitalmente e offre la possibilità di altre modalità di valorizzazione.